#1 - they were glutinous and beautiful
sale da tè, gufi pescatori, licantropi che fanno le pulizie e gente fatta male. Tutto miscelato.
Mio padre era ghiotto di lumache. Le mangiava una volta all’anno, con grandi cerimonie. Se le faceva portare da sua sorella dal mercato di Cagliari, dove si compravano in certe retine bianche fermate con un laccetto rosso, perchè diceva che solo lei era in grado di riconoscere tra quei palloni di gusci grigi e marroni quelli di qualità. Quando arrivavano a casa nostra le lumache venivano messe in una piccola gabbia, nel buio umido della cantina, a spurgare. L’odore mi faceva arricciare il naso. Cercavo di non pensare che, a diversi metri sotto casa nostra, ci fossero delle creature marroni che strisciavano e strisciavano sul metallo intrecciato senza sapere che il loro destino sarebbe stato una pentola di acqua bollente, prezzemolo e tanto aglio.
Il fatto è che le lumache, dopo essere cotte e per essere mangiate, vengono estratte dal guscio con uno stuzzicadenti - o, per i più eleganti, con un apposito spillone, in una loro versione rinsecchita. Non sono più quello che erano: morbide, gelatinose, capaci di avanzare quiete portandosi dietro la loro casa, le due antenne curiose, tese a cercare ostacoli. E questo, da piccola, mi faceva una gran pena.
Mio padre ha smesso di mangiare le lumache: sua sorella non va più in Sardegna, lui non ha più una cantina dove farle spurgare, forse gli è pure passata la voglia di cucinarle.
Ho pensato alle lumache di mio padre perché ho scoperto che il 7 Gennaio era il compleanno di Gerald Durrell, il signore inglese che somiglia un po’ a Bud Spencer con i capelli bianchi al quale devo la mia passione per i libri che parlano di animali, leggendo un articolo del Guardian che si apre con una descrizione bellissima di due lumache:
They were gently sliding over each other in what looked like a dance. They were a pale coffee colour with black, ridged stripes. They were glutinous and beautiful.
Scrive Ella Cramer, Book Reporter al Guardian, che questa descrizione di due lumache in un fosso è perfetta per capire l’approccio di Durrell: tutti gli animali dovrebbero essere considerati miracolosi, a prescindere dal loro aspetto.
Una lista di cose lette/viste/fatte/subite questa settimana
L’articolo di Ella Cramer su Gerald Durrell di cui parlavo poco sopra
“I gufi dei ghiacci orientali”, un altro libro sugli animali che racconta la ricerca sul campo dell’ornitologo Jonathan C. Slaght. L'autore studia i gufi pescatori del Litorale, una terra di frontiera tra Russia, Giappone e Cina. In Italia è pubblicato da Iperborea nella collana “I corvi”.
"Sotto la porta dei sussurri” di TJ Klune, noto anche come l’autore di cui avrei avuto bisogno a 13 anni. Wallace Price, da vivo, non era quel che si dice una persona piacevole, ma forse da morto - e vivendo in una sala da tè, avrà la possibilità di cambiare le cose.
Forse non lo sapete, ma è stata firmata la nuova ordinanza per la valutazione nella scuola primaria. Per noi insegnanti cambia relativamente poco, soprattutto per chi pratica la valutazione educativa in itinere (quando a casa arriva una valutazione analitica che spiega punti di forza e punti deboli di una prova con riferimento agli obiettivi di apprendimento e non parole tipo “Ottimo -” o “Quasi buono”). Invece, per chi affida i suoi figli all’istituzione scolastica, si aggiunge un altro elemento alla magica “Ruota della fortuna degli insegnanti”: in soldoni se vi capita una maestra o un maestro che valutano con un BENONE o un benino a fondo pagina, non ci potete fare niente perché “la valutazione in itinere resta espressa nelle forme che il docente ritiene opportune”. Se siete curiosi qui potete scaricare il materiale divulgato dal Ministero.
Sono stata a Roma e da Babingtons ho bevuto un té delizioso che sa di sottobosco (o meglio, dell’idea che abbiamo di sottobosco, che così sembra che sappia di foglie bagnate e terriccio). Si chiama Puerh Lincang-Mao Cha Sheng e non è in vendita sullo shop, ma questo qui è molto simile. Se siete di Roma o di passaggio, invece, potete andarlo a provare in Piazza di Spagna - provando a evitare la folla di turisti del weekend e delle cinque del pomeriggio.
Ho ascoltato i primi due episodi di “Basaglia e i suoi”, un podcast di Massimo Cirri e Matteo Caccia, su Spotify. E forse è il momento buono per dirvi che su MLOL, la biblioteca digitale, si possono leggere i suoi scritti e quelli di Franca Ongaro gratuitamente.
Ho giocato a The Werecleaner sul telefono. È la storia di Kyle, che lavora come addetto alle pulizie in una grande azienda. Tutto normale, ma ci sono due problemi: il primo è che il CEO impone ai dipendenti una settimana di turni di notte obbligatori e senza alcun compenso extra, il secondo è che Kyle è un licantropo. Capirete come le due cose sono legate, perché è molto difficile restare concentrati sul lavoro se a qualche metro da te si trova
uno spuntino di mezzanotteil tuo collega che ti disturba.Di nuovo sugli animali: siamo quasi a metà di Veganuary, il mese in cui provate a mangiare vegano per poi disabituarvi a mangiare animali e derivati per sempre, yeah! Scherzo, o forse no. In ogni caso siete sempre in tempo per provare un’alimentazione vegetale e iscriversi su EssereAnimali può essere una buona idea, perché vi mandano il ricettario e tanti consigli sull’alimentazione e non. Se invece vi sembra che all’idea di “una dieta vegetale” manchi qualcosa vi consiglio di seguire Antispeganuary di A4Animals sul loro profilo Instagram.
#UnAlboAllaSettimana
L’anno scorso, di questi tempi e su Thread, provavo a consigliare #unalboalgiorno tra quelli che di solito porto in classe. Inutile dire che quei ritmi non fanno per me, perché non sono durata neanche due mesi, ma credo che uno alla settimana sia più che sostenibile. Quindi, ecco il primo:
I cinque malfatti, Beatrice Alemagna, Topipittori
Mi piace vincere facile? Beh, sì, perchè su “I cinque malfatti” ho pubblicato un reel su Instagram di recente. Questi cinque amici sono tutti diversi e, naturalmente, sono tutto il contrario di ciò che è “ben fatto”. Uno è storto, uno è piegato in due, uno è sottosopra, un altro ancora è tutto molliccio. E il quinto, poi, è proprio tutto sbagliato. I cinque malfatti vivono insieme, dedicandosi al dolce far niente, e va tutto bene fino a quando a casa loro non arriva lui: il Perfetto.
”I cinque malfatti” fanno parte della “Biblioteca Topipittori”: sono una quarantina di uscite in edicola con il Corriere della Sera o con la Gazzetta dello Sport, quindi quaranta albi illustrati in formato piccolo e a un costo contenuto del ricco catalogo Topipittori. Qui trovate il calendario delle uscite.
È domenica 12 gennaio 2025, a Genova soffia la tramontana e sono alla terza infusione di un té verde aromatizzato Earl Grey che ho preso nella mia drogheria di fiducia. Casa mia è già immersa nel buio.
ps. ciao, Valentina Aversano, questo spazio esiste grazie a te!